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3 cose che ho imparato in questi 3 mesi di silenzio

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A volte ho la sensazione, come molti, di non combinare un bel niente, solo perché non ho un cartellino da timbrare ogni mattina, o non racconto quello che faccio sui social network. Poi invece mi guardo indietro e no, in verità di cose ne ho fatte, altroché.

Questo è un post per ricordarmi che devo essere meno intransigente verso me stessa e per raccontare tre cose che ho imparato in questi tre mesi di silenzio.

Sì, questo è il mio primo post del 2016, quindi c’ho l’ansia da prestazione.

1. Ho realizzato un evento, da sola

Il 26 febbraio si è tenuto a Milano Shine your Biz. È stato un evento di formazione digitale che ho messo su da sola, completamente. È la prima volta che accadeva, ed è stato faticoso ma bello insieme. Mi sono occupata della promozione online (ma di questo parlerò in un post a parte, ché c’è un sacco da dire) e ho capito che si può fare, senza andarci in perdita, senza spendere enormi cifre e senza sponsor. Sul lato personale non è stato facile, l’agitazione e l’ansia si sono fatte sentire a tal punto che a tre giorni dell’evento il mio corpo ha deciso di ringraziarmi con un 39° di febbre, ma ehi, sono qui per raccontarlo. A me sono stati d’aiuto due libri: per la promozione su Facebook mi sono affidata a La pubblicità su Facebook. Solo i numeri che contano di Alessandro Sportelli, mentre per capire come realizzare un evento senza impazzire mi ha aiutato “Quella sporca tartina” di Mariachiara Montera.

Cosa ho imparato: realizzare evento formativo con un piccolo budget.

2. Ho dato vita ad un piccolo nuovo progetto che si chiama WEB & CLIENTI

Con il nuovo anno, ma in realtà è una cosa che mi trascino già da un po’, ho sentito l’esigenza di mettermi in contatto con i miei lettori. Sul mio blog ho disabilitato i commenti (il motivo era che non sopportavo più chi scriveva commenti mascherati da consulenze gratuite), ho una pagina Facebook, ma non so, la comunicazione spesso mi pare fredda e impersonale, volevo qualcosa di più.

Più o meno nello lo stesso momento ho iniziato a notare un sacco di americane che seguo su Twitter (web designer, digital strategist, etc) ritrovarsi durante i webinar. Il webinar non è altro che un video in diretta, che chi in quel momento sta seguendo può commentare attraverso una chat. Bello mi sono detta, proviamo, ma non da sola.

Ho coinvolto Francesca Taddei perché lo scorso anno abbiamo collaborato insieme e ho pensato che potessimo far convergere le nostre professioni per raccontare le fasi di un rapporto tra professionista e cliente. Lo abbiamo chiamato WEB & CLIENTI: se ti interessa, il prossimo webinar è il 12 aprile e parleremo di un argomento succoso succoso, il Preventivo.

E ah, per la cronaca, durante il primo webinar mi sono divertita un botto, a tal punto che sto pensando di rendere la cosa del webinar un appuntamento fisso: non so ancora con che cadenza e non so ancora il tema. Ho qualche idea in testa, ma mi piacerebbe conoscere la tua: write me.

Cosa ho imparato: strutturare un piccolo progetto digital, che mi diverta e che sia di valore per chi lo segue.

3. Ho scoperto che soffro di JOMO e va bene così

In un mondo che soffre di FOMO ho scoperto non senza sorpresa di soffrire di JOMO (Joy of Missing Out), ovvero di quel momento in cui ti stai godendo alla grande l’attimo (che sia una cena, un concerto, un tramonto, quello che preferisci) e non senti – ma proprio pe ‘gnente – la necessità di farlo sapere sui social network.

Cosa ho imparato: la spontaneità che sta nello scrivere se ho davvero qualcosa da dire e la consapevolezza di quanto sia bello il silenzio di chi non ha nulla da dire.

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