Sono cresciuta in una famiglia che mi ha insegnato che i cambiamenti e le novità sono una brutta cosa; ci ho messo buona parte della mia vita a capire che invece sono l’unica cosa che mi permette di crescere come persona: professionalmente, sentimentalmente, mettila giù come più ti piace.
Sospiro: questo mese l’ho passato a ridefinire la mia situazione lavorativa.
Un brutto giorno mi sono svegliata e mi sono resa conto che avevo già scritto la giornata che doveva ancora iniziare: mi sarei alzata dal letto, sarei andata a correre, poi sarei andata a lavoro e alla sera, sfinita, sarei tornata a casa ed avrei passato le poche ore che mi separano dalla notte in compagnia del mio compagno, troppo stanca ed insoddisfatta persino per parlare.
Quindi quella mattina mi sono guardata allo specchio e mi sono detta: “è ora di cambiare, anche se hai una fifa marcia”.
Ho lasciato una collaborazione lunga 4 anni: era la mia entrata mensile sempre certa, mese dopo mese. Perché l’ho fatto? Perché non ero più soddisfatta di me stessa.
Cosa ho imparato:
- ogni volta che decidi di compiere un cambiamento nella tua vita è come se facessi un viaggio in una terra lontana, diversa dalla tua per usi e costumi. Durante il viaggio succederanno sempre degli imprevisti, ma alla fine saranno sempre le cose belle quelle che ti porterai nel cuore, anche se quel viaggio non era come te lo aspettavi. Sarai più maturo, avrai imparato cose nuove, conosciuto gente diversa da te, e sarai sempre pronto a dire “lo rifarei”. È sempre sbagliato lasciare che siano gli altri a fare le tue scelte. Piuttosto sbaglia, ma fai qualcosa che hai voluto con tutto te stesso: che poi, se lo vuoi davvero, ci credi e ti impegni, raramente puoi sbagliare.
- cambiare è fondamentale e se hai qualche amico pronto a fare il tifo per te è ancora più bello. Io lo dico sempre: se faccio quello che faccio è anche perché ho accanto a me persone che mi permettono di farlo. In questi giorni ho scoperto di avere delle amicizie virtuali che di virtuale hanno ben poco: le ho sentite vicine a me, sinceramente interessate alla mia situazione, pronte a darmi coraggio e a sostenermi. Quindi insomma, come se ce ne fosse ancora bisogno, lo ribadisco: vita reale e vita virtuale sono la stessa cosa;
- il tempo è la cosa più preziosa che un freelance possiede, senza se e senza ma. La cosa bella della nostra situazione è che siamo noi a decidere come gestire il nostro tempo e non gli altri, mai. Una delle cose che più mi pesava della mia situazione lavorativa era proprio quella di non avere abbastanza tempo da dedicare alla mia formazione, al networking e a tutte quelle attività tipiche di un freelance;
- far parte di nuove realtà lavorative è bellissimo, anche se sei timido ed introverso come me. Pensare di dover conoscere collaboratori nuovi, un team nuovo, un’azienda nuova ti spaventa? Per me è sempre stato così e con il tempo ho imparato a tenere a bada questa “agitazione” che ora dura non più di qualche secondo. Come? Mi focalizzo sugli aspetti positivi: imparare cose nuove, apprendere metodi di lavoro diversi e spesso migliori del mio, lavorare a progetti nuovi e più entusiasmanti, entrare in contatto con persone che ne sanno a pacchi più di me. Vedi che l’agitazione si trasforma subito in entusiasmo?
- in un modo o nell’altro sarà il tuo corpo a farti capire che è tempo di cambiare, anche se tu lo rifiuti. Non so come, non so perché, ma subito dopo aver comunicato la mia scelta all’azienda ho sofferto di una cefalea e una congiuntivite allucinanti. Una settimana di stop. Proibito aprire gli occhi. Alcuni amici, piuttosto new age, mi hanno detto: “forse hai la congiuntivite perché c’era qualcosa che non volevi vedere”. Ecco, tutto ciò mi ha ricordato la situazione di Eli che, prima di trovare il coraggio di prendere un anno di aspettativa dal lavoro per girare il mondo, ha patito le pene dell’inferno… perché sabotarci a tal punto?
- discutere è bellissimo, soprattutto se lo fai con un’azienda che è in grado di capirti. Pensa che dall’altra parte hai dei professionisti che, quasi certamente, hanno dovuto fare una scelta simile alla tua molti anni prima di te. Chi apre un’azienda o diventa freelance subito dopo chi studi? Chi più o chi meno ha fatto esperienza presso un’azienda prima di fare il “grande salto”. Alla fine ho parlato con l’agitazione in una mano e la sincerità nell’altra. Ho argomentato e spiegato il mio punto di vista e indovina? Dall’altra parte ho trovato dei professionisti che hanno capito benissimo il mio desiderio di cambiamento.
Ed insomma, questo per dire soprattutto a te che sei stanco di tutto e tutti: forse non sono gli altri il problema, forse il problema sei tu.
Ciao Laura, diciamo che questo articolo, in qualche modo è stato scritto per me! 😀 come se tu mi avessi letto nel pensiero e sapessi quello che sto passando ultimamente! Tutto quello che dici è tutto vero. Io in primis, adoro invece i cambiamenti. Sono quella persona che ogni giorno ha mille e mille idee per tanti progetti che mi girano per la testa, a cui manca solo “dare il via” !!Ma, e c’è sempre quel “MA” odioso, che è la paura di non farcela, la paura di buttarsi in qualcosa e non riuscirci, oppure fallire subito. Questo è il problema più grande, che però giorno dopo giorno sto cercando di tenere a bada, e spero di mandarlo via questo pensiero brutto, così da liberarmi! Perché quando nella testa ti girano quei pensieri “ma c’è la faro? Ma sarà difficile? e se il mio progetto non piace? e bla bla bla….Leggere questo tuo articolo mi da quella spinta in più per allontanare il “brutto pensiero” della paura!!! Spero che tu possa esaudire tutti i tuoi desideri…
Rosy
Ciao Rosy, sì, è stato scritto anche per te. Penso che siamo in tanti ad essere sulla “stessa barca”: dipendenti e freelance.
Guarda, se posso permettermi: nessuno dice che sia facile, anzi. Sarà sicuramente difficile: incontrerai ostacoli, gente che ti mette i bastoni tra le ruote e capiterà quel momento in cui non ti sentirai adatta. Sbaglierai, fa parte del gioco, ma non devi pensare che il tuo progetto sia una scemata solo perché ti è andata male una volta.
Da come mi scrivi tutti i tuoi MA riguardano te: “non ce la faccio”, “non ci riesco” oppure “fallisco subito”. Tu ci credi in te stessa? Ci credi nel tuo progetto? Ok, e allora chi può fermarti?
Per me è sempre stato così e bada che non voglio generalizzare. Ma se non sei il primo a credere in te e nei tuoi progetti, come puoi mai pretendere che siano gli altri a farlo?
È bello leggere queste cose, sopratutto da una persona che stimo tanto. Io ho avuto un cambiamento molto simile 3 anni fa, e sta proseguendo tutt’ora.
Credo sia giusto provare a cambiare se ci si sente soffocare dalla propria vita. Quindi vai e sfonda ragazza!! ciao Laura il Brus!!
Grazie per le belle parole! 🙂
E’ incredibile come a volte certi libri ti lascino il segno anche solo per una frase. Barbara Sher scrive “the good life is when you get up in the morning and can’t wait to start all over again”.
Nel tuo caso ti sei resa conto di questo e ti sei buttata per cambiare la tua vita! E fare un cambiamento non è mai semplice, ci vuole coraggio e determinazione, ma ti può portare sicuramente più lontano, professionalmente e personalmente. Ecco perchè ti faccio i miei complimenti Laura 🙂
Ti racconto il mio di cambiamento e come spero vada a finire? Ho lavorato fino ad Agosto come dipendente per un’azienda: lavoro a tempo determinato ma paga sicura ogni mese. A giugno ho aperto il mio sito e a settembre ho deciso di fare il grande passo: ho dato le mie dimissioni come dipendente (proponendo di lavorare da esterna) e abbandonato il mio lavoro come cameriera part time durante la settimana. Ho aperto la partita IVA e sono diventata freelance a tempo pieno.
Tirando le somme dopo un mese e mezzo di lavoro, sono contenta, ogni mattina non mi sveglio più pensando che devo andare in ufficio alle 8, ma con la voglia di fare, di scrivere, di comunicare al mondo e di promuovere la mia persona. E questo mi fa alzare dal letto con la voglia e l’emozione di rifarlo il giorno dopo!
OK il rischio, ok il non-so-se-posso-campare con questo lavoro, ma adesso sono molto più felice e sono sicura che arriverò lontano!
Ciao, ho visto il tuo blog tempo fa e mi sta piacendo molto come stai lavorando, soprattutto perché sei giovane. Penso che se continui così ci siano ottime prospettive di crescita, devi solo darti il tempo di comprendere i meccanismi di questa assurda macchina chiamata “partita iva”. In bocca al lupo!
Articolo bellissimo! Potrei citare ogni passo di questa tua confessione.
PArtendo dalla citazione fatta da Martina nel suo commento, è bellissimo svegliarsi la mattina felici di ciò che si andrà a fare. Ho una collega qui a scuola che è una lamentela unica, ogni volta che ci incrociamo è sempre la stessa storia, e il suo sguardo è lamentoso o spento. Non è la scuola a non andare (a parte i uoi noti problemi): il cambiamento deve proprio partire da noi stessi.
Mi ha colpita il paragrafo in cui dici che le persone del tuo (ormai vechio) ambiente lavorativo ti hanno capita: è vero che a volte ci aspettiamo porte chiuse in faccia e malumori, dimenticando che le persone con cui (o per cui) lavoriamo hanno un cuore e un passato, esattamente come noi.
IN BOCCA AL LUPO per la tua nuova carriera da solista, o, come si dice in inglese, career path: il tuo cammino ti porterà lontano. Lo sento!
Un abbraccio
Crepi il cacciatore! Grazie mille cara! :*
Veramente brava questa Laura 🙂
Ho scoperto da poco il tuo blog e ti faccio sinceri complimenti per i contenuti e per l’aspetto visuale.
Un sito pulito, chiaro, efficace, che “respira”.
Grazie mille! 🙂
in breve sappi che ti lovvo 😀
Ti abbraccio e stimo ancora di più.
Tanto coraggio, grande quanto gli occhioni da micio (^^)
TI stimo, e vorrei avere un po’ di quella forza di cambiare che hai tu. Ma per ora, tanta fifa e non sapere SE ce la farei oppure no. E hai citato un super esempio, tra l’altro!
Forza! Sei unica Lau!
Anch’io non so ancora se ce la farò o meno, però di una cosa sono certa: se lasciavo tutto com’era certamente non ce l’avrei fatta. 🙂
Un abbraccio e grazie per essere passata di qui!