Dopo quasi due anni di ricerche io e il mio compagno abbiamo comprato casa. Buona parte del mio tempo, soprattutto negli ultimi mesi, è stato dedicato alla casa, il resto al lavoro.
Questo è un post che racconta un po’ i fatti miei e svela alcune cose che ho capito del mio lavoro e dei miei clienti.
Comprare casa è stato uno dei momenti più difficili della mia vita: gli appuntamenti con le banche e le agenzie mi facevano sentire spesso inadatta perché fortemente ignorante sull’argomento e spesso mi sono sentita sola perché ho fatto fatica a trovare qualcuno di vicino in cui trovare supporto e sostegno.
E così, tra le altre, ho capito molte cose sul mio lavoro.
Collaborare
Questo è il primo anno in cui la dimensione di freelance mi va un po’ stretta. Sul lato umano mi piacerebbe conoscere persone nuove con cui confrontarmi; sul lato professionale invece sempre più sento il bisogno di delegare ad altre persone mansioni che non fanno parte del mio core business. Ho trovato alcuni collaboratori che sono stati preziosi, ma a volte non bastano. Per questo, se sei un programmatore, un copywriter o ti occupi di SEO, perché non mi scrivi e mi racconti di te? Non si sa mai che nei mesi a venire abbia bisogno delle tue preziose competenze!
Tutelare
A questo punto ci sono arrivata a suon di nervoso e stomaco rovesciato dalla rabbia. Quando il cliente non risponde alle tue mail, continua a chiederti modifiche non preventivate o non paga, cosa fai?
Banalmente, lo ammetto, ho imparato a dare importanza e tempo allo scrivere bene il preventivo, all’importanza del parlare a lungo con il cliente, prima e dopo l’invio di questo importante documento. Solo così si possono capire paure, aspettative, bisogni, obiettivi.
Dedicare una buona fetta di tempo alla stesura del preventivo è un lavoro che faccio per tutelare me e il mio cliente.
Prendersi cura
Se la qualità del mio lavoro è fondamentale, prendersi cura del cliente fa la differenza.
Di questo pensiero ho avuto conferma più volte, mentre cercavo e poi compravo casa: quando ci siamo stufati di cercare casa tramite privati e ci siamo affidati a un’agenzia immobiliare, quando abbiamo iniziato a muoverci per chiedere il mutuo alle banche e così via. Tutte le nostre scelte sono state dettate dai servizi e le proposte offerte, ma anche dalle persone che stavano dietro quei servizi e proposte, dal tempo che hanno speso per parlare con noi – per spiegarci e rispiegarci le cose – darci consigli, rassicurarci.
Per questo sono stufa di leggere la mia categoria, quella dei web designer, lamentarsi del cliente che si affida al cugino anziché al professionista. Forse occorre farsi un esame di coscienza: se il cliente sceglie il cugino invece di un professionista è forse perché non siamo riusciti a trasmettergli il valore del nostro lavoro.
Il paradosso è lavorare nella comunicazione ma non essere in grado di comunicare con i nostri clienti.
Ho creato una timeline riguardante la realizzazione di un sito web. Ho cercato di fare una media di tutti i progetti e del tempo che mi hanno tenuta occupata in questo ultimo anno:
Poi ho sommato il tempo che mi ha portato via ogni attività e:
Tutto questo per dirti che: la barra delle telefonate (cura del cliente) è addirittura più lunga di quella della creazione della bozza grafica.
Cosa vorrei trasmetterti? La gestione del cliente dovrebbe essere parte integrante del nostro lavoro, soprattutto se siamo freelance. Per quanto reputassi noiose le telefonate (essendo io timida di natura poi) ho scoperto con il tempo che un cliente tranquillo, a suo agio, che si fida di te, è naturalmente più predisposto a sopportare qualche tua mancanza (e chi non ne ha?).
E il tutto si riconduce come sempre al: siamo tutti qui per fatturare, ma questo non ci vieta di essere gentili, cortesi ed empatici verso i nostri clienti.