Vita da freelance

Caro freelance, ti conviene sorridere

positività freelance

Il pensiero positivo, questo sconosciuto.

Una cosa che noto sempre più sui social network sono gli status impregnati di negatività e sconforto. Questo mi ha portato ad analizzare la questione sotto un profilo più ampio, riportandomi con il pensiero a poco prima che diventassi freelance. Non importa che tu sia un freelance, un dipendente o uno studente. Hai aspirazioni e sogni da realizzare. Hai dei progetti e ti sei prefissato degli obiettivi. Ti svelo un segreto: senza positività non andrai da nessuna parte.

Voglio diventare freelance!

Bene, è un ottimo punto di partenza! Non conta che tu sia un dipendente deciso a lasciare il proprio posto di lavoro o uno studente universitario che accarezza il sogno di mettersi in proprio, appena terminati gli studi: devi essere positivo e (pro)positivo. Dovrebbe riuscirti facile: se hai fatto questa scelta è perché vuoi davvero prendere in mano le redini del tuo futuro professionale. Hai un progetto da portare avanti con entusiasmo. È fondamentale in questo momento della tua vita professionale prestare ascolto a quella vocina interiore che ti dice che ce la puoi fare. Fidati di lei, fidati di te. D’altro canto se sei intenzionato a diventare un freelance è perché tu sei il primo ad essere consapevole del tuo valore e della tua professionalità: che paure ti fai?

I colleghi, gli amici i genitori mi dicono che…

Ti dicono che non ce la farai. Lo so bene, ci sono già passata. Personalmente ricordo molte più persone che mi dicevano che non ce l’avrei fatta:

  • dai professori, a scuola, che invece di motivarti fanno di tutto per instillarti il pensiero che il passaggio tra scuola e mondo del lavoro sarà qualcosa di traumatico e sconvolgente. Ti convincono che la disoccupazione è una tappa obbligata della tua vita professionale;
  • dai colleghi e gli amici che ti dicono che lasciare il dolce torpore di un posto di lavoro – magari a tempo indeterminato – è da pazzi “soprattutto in periodo di crisi”! Regalagli il tuo più bel sorriso e lasciali parlare;
  • dai tuoi stessi genitori che, se sei molto giovane, forse ti capiterà di dover fronteggiare. A me non hanno mai messo i bastoni tra le ruote, ma mi hanno ripetuto fino alla nausea che un posto di lavoro come dipendente era molto meglio che fare la freelance.

Tutte queste cose io le ho vissute sulla mia pelle. Più mi dicevano o mi facevano capire che non ce l’avrei fatta e più a me veniva voglia di fargli vedere quanto si sbagliavano. Noi freelance siamo fondamentalmente dei gran testoni.

Circondati di belle persone

Arrivi ad un punto della tua vita che devi fare delle scelte. Quella di circondarti di belle persone secondo me è una delle scelte più importanti che una persona può e deve fare nella sua vita, non solo professionale: purtroppo sono troppe le persone che non arrivano nemmeno a concepire questo pensiero.

Ti sto dicendo di essere egoista? Un po’. È ovvio che tu non possa decidere al 100% di chi circondarti. Sei però un freelance, o un aspirante tale: puoi decidere con chi collaborare o chi avere come cliente (sì mio caro, hai letto bene).
Per quel che mi riguarda ho scelto da tempo di collaborare soltanto con persone che mi facessero stare bene. È una delle cose più belle dell’essere freelance. Oltre a circondarmi di persone capaci, in grado di insegnarmi ogni giorno una cosa nuova, ho deciso che la positività dovesse essere uno dei requisiti fondamentali dei miei colleghi. Questo per molteplici motivi, tra cui:

  • ho la fortuna di fare il lavoro che mi piace, ma bada bene, pur sempre di lavoro si tratta. I musoni, quelli a cui loro va sempre tutto male, i criticoni, quelli che c’è la crisi li lascio fuori dalla porta. Già devo relazionarmi con le scadenze, gli imprevisti, me stessa, figuriamoci se ho voglia di farmi asciugare (permettimi il termine) da un collaboratore che vede tutto nero;
  • non credo nella scaramanzia ma credo che un atteggiamento più positivo verso il lavoro aiuti a tessere nuove collaborazioni e a ottenere nuovi lavori. L’ho testato sulla mia pelle e no, non sto facendo del fatalismo spiccio: penso che un sorriso e una battuta scherzosa a volte portino molto più lontano che un broncio e l’aria perennemente scocciata.

Ottimo ≠ Straordinario

Ho appena finito di leggere un libro, che ti consiglio: si chiama “La Mucca Viola” di Seth Godin, guru del marketing e scrittore di numerosi libri sull’argomento. In uno dei capitoli di questo libro spiega la differenza tra un prodotto/servizio ottimo ed un altro straordinario. Questo è un bel insegnamento che si può applicare al personal branding. Un prodotto/servizio ottimo è quello scontato, quello che non si fa ricordare; quello straordinario invece è quello che ha qualcosa in più, quello che va oltre, quello che è talmente figo che non puoi fare a meno di raccontarlo agli amici. Godin fa l’esempio di un volo aereo: se arrivi in orario, il servizio è ottimo, ma finisce tutto lì. Non c’è nulla di speciale, nessuna magia. Se invece con lo stesso volo arrivi in anticipo di un’ora, la cosa non è talmente straordinaria da raccontare, consigliare, condividere con gli amici?

Ecco, tu, io, nella nostra attività da freelance (proprio perché tali, a mio parere) non dovremmo accontentarci di svolgere un ottimo lavoro: dovremmo puntare ad offrire la nostra straordinaria professionalità. Perché se offri un servizio straordinario, i tuoi clienti ti consiglieranno ad altri e i collaboratori con cui lavori si troveranno talmente bene con te da voler continuare a collaborare con te. Sì, proprio tu. Ma per essere straordinari, cosa pensi che serva (anche)? 😉

Low Battery

Io lo dico e lo ribadisco da un bel po’: la vera svolta sarà lo smartphone con batteria illimitata, altro che telefonini con fotocamere con millemila pixel! Parallelamente, come i nostri cellulari, anche noi abbiamo bisogno di ricaricare le batterie. Perché essere positivi è anche un esercizio da praticare quotidianamente, in tranquillità, prima di tutto verso se stessi. Non si nasce con il sorriso sulle labbra (se ci pensi, avviene proprio il contrario!), e capita spesso che di essere positivo tu non ne abbia proprio voglia. Come risolvere quando vedi tutto nero? Nel tempo, io ho imparato a fare così:

  • dormi: è fondamentale. Se non dormi abbastanza sei irritabile, fai fatica a concentrarti e quindi lavori male (e aggiungo io: fai lavorare male chi ti sta accanto, che deve sopportare il tuo malumore). Sette o otto ore di sonno (filate eh!) tutte le notti, ti garantiscono più attenzione, creatività e sì, anche più memoria (lo dicono anche quelli di Run Lovers!);
  • fai sport: metti da parte la pigrizia ed inizia a muoverti. Lo so che dopo una giornata di lavoro l’ultima cosa che vuoi è metterti a sudare, ma fidati di me, non te ne pentirai. Lo sport stimola l’ormone del buon umore, la serotonina: non importa cosa decidi di fare, l’importante è che tu sia costante. Io corro quasi tutti i giorni prima di andare a lavoro e se riesco alla sera faccio un po’ di ginnastica a casa: non ti serve sborsare una barca di soldi per andare in palestra, ti basta investire in un paio di scarpe da corsa confortevoli (oltretutto la corsa all’aria aperta, anche in inverno, è tutt’altra cosa rispetto a quella fatta sul tapis roulant: provare per credere!);
  • mangia sano: uno studio pubblicato sul British Journal of Health Psychology, ha dimostrato che il consumo di alimenti green abbassano lo stress e aumentano calma e benessere. Metti da parte cibi ricchi di grassi e conservanti e intruduci nella tua dieta quotidiana frutta, verdura e frutta secca. Potrei scriverti a lungo di quanto stia meglio da quando tre anni fa sono diventata vegana, ma non è questa la sede e forse finirei solo con l’annoiarti! 😉

Ed ora sorridi!

Sei ancora convinto che sia giusto crogiolarti nel tuo pessimismo? Mettiamola così: prova per una settimana a cambiare la prospettiva da cui guardi le cose. Prova a essere un po’ più positivo. Parti dalle piccole cose (comincia con i consigli che ti ho dato poco più su) e al termine della settimana tira le somme: poi, lasciami nei commenti il tuo racconto e dimmi com’è andata. Sono curiosa! 🙂

5 commenti su “Caro freelance, ti conviene sorridere”

  1. Ciao!

    Ti assicuro che è proprio così: per dare una marcia in più alla tua carriera di freelance devi credere nelle tue possibilità. Non lasciarti abbattere dalle persone negative: sono quelle che non hanno mai concluso nulla di buono nella vita. Allo stesso tempo valuta le tue capacità e le tue competenze, cerca sempre di migliorarti e di collaborare con persone che possono insegnare qualcosa.

    Essere freelance vuol dire crescere. Sempre.

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    • Vero? Penso che sia un altro degli aspetti positivi dell’essere freelance: devi aggiornarti e studiare tutti i giorni. Ricordo quando feci il mio primo stage, taaanti anni fa: era tutto un rispondere al telefono, inoltrare chiamate, fare fotocopie, fissare appuntamenti. Mi sono chiesta: ma davvero voglio fare questo per tutta la vita? Non ho mai avuto dubbi sulla risposta (e i miei genitori alla fine si sono messi il cuore in pace).

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  2. BELLISSIMO! Per cominciare bene la mia giornata (dopo aver dormito sette ore NON filate perchè qui è scoppiata la primavera con 35 gradi dall’oggi al domani 🙂
    Concordo su tutto, proprio tutto tutto: anche di essere un po’ egoista nelle tue scelte, altrimenti non si andrà mai da nessuna parte. Buona giornata di sole Laura!

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