Con la nuova versione di questo sito un sacco di persone mi hanno chiesto cosa mi ha portata a decidere di mettere in chiaro i prezzi dei miei servizi. Alcune di loro erano semplicemente incuriosite, altre mi hanno detto “figata!”, altre ancora mi hanno detto che: “Da ora la concorrenza saprà tutto di te”.
“Vestiti, ti porto a fare shopping”
“Andiamo a fare le vasche” è una frase che si dice dove abito, a Mantova, quando si va in centro a vedere le vetrine. A me piace un sacco “fare le vasche” ma ogni volta mi domando come mai così tanti negozi non mostrino i prezzi della merce esposta nelle vetrine. Presumo che una risposta sia che temono la concorrenza o la possibilità che i clienti comprino dove la merce è più economica.
La domanda che ti faccio è: quando ti imbatti in vetrine di negozi di questo tipo, come ti comporti? Entri o prosegui per la tua strada? Se entri può succedere che, una volta sentito il prezzo, tu decida di comprare quella cosa, oppure no. Ma può però succedere – e così è per me – che tu prosegua per la tua strada alla ricerca di un altro negozio. Perché? Perché a me dà fastidio dover entrare in un negozio apposta per chiedere “quanto costa?”.
Quando hai un negozio online
Questo banale processo avviene anche sul mio e sul tuo sito web.
Il mio non è un e-commerce nel senso più stretto del termine, non vendo prodotti. Vendo però i miei servizi e insieme, la mia professionalità.
Mi sono messa nei panni di un utente che entrava nella versione precedente del mio sito, esplorava l’area dei servizi senza i prezzi e che interessato, si trovava obbligato a scrivermi un’email per sapere quanto costavano.
Non pensi anche tu che sia sbagliato?
Semplificare, semplificare, semplificare
I miei tre punti cardine per la realizzazione della nuova versione di questo sito sono stati: 1. semplificare, 2. semplificare, 3. semplificare. L’ho già spiegato nello scorso post: ho fatto decluttering di tutto ciò che non era necessario. Dal plugin che non mi serviva e che rallentava il sito, all’ottimizzazione delle immagini, ai testi il più possibili chiari, semplici, essenziali.
Mentre facevo questo mi sono sempre chiesta:
Una persona che non sa chi sono e non ha mai visto il mio sito, che cosa può capire di me e dei servizi che offro? Riesce ad avere accesso velocemente alle informazioni che sta cercando? Le sto dando questa possibilità grazie all’esperienza utente che ho costruito e ai contenuti che il sito offre? La ricerca si svolge in maniera intuitiva e rapida – o tra lei e le informazioni che cerca ci sono troppi passaggi che la demoralizzano al punto da farle abbandonare il sito?
È una manna per il visitatore (ma anche per te)
C’è un altro motivo, più personale, che mi ha spinta a questa scelta. Di tutta l’attività da freelance, c’è proprio una cosa che mi annoia, che rimando (da stupida!) e che non voglio mai fare ed è: scrivere i preventivi.
I miei preventivi sono sempre lunghi, corposi, scritti nella maniera più chiara possibile eppure pur sempre tecnici (raga, faccio siti, non vendo presine!). Ogni preventivo è pensato per quel possibile cliente, non è un modello base su cui vado semplicemente a modificare il nome del destinatario. Da qui, per me, l’immensa noia che si moltiplica esponenzialmente – raggiungendo vette inesplorate – ogni qual volta il cliente rifiuta il preventivo: perché “costa troppo” o perché ha scelto qualcun altro.
Tirando le somme
Mettere in chiaro i prezzi dei servizi su un sito web permette di:
- risparmiare tempo: un visitatore che ora legge le pagine dei miei servizi può regolarsi di conseguenza. Può accettare i prezzi o può scegliere un altro professionista, e così il tempo non l’ho risparmiato solo io, ma anche lui (al mio tre dite: “Grazie Laura!”);
- evitare una cosa che mi riesce malissimo e che non mi va di fare, ovvero convincere il cliente che sono la persona giusta per il suo progetto, evitandomi inoltre la noia di incappare nella fatidica domanda che tanti ancora si sentono in diritto di porre: “mi fai lo sconto?”;
- inserirmi in un mercato sì competitivo ma dove sono le persone a decidere, dopo aver confrontato l’offerta: la mancanza di prezzi sul sito mi avrebbe tagliato fuori dal mercato, nello stesso modo in cui si tagliano fuori dal mercato i negozi che non espongono i prezzi nelle loro vetrine (infatti io come tanti altri procediamo oltre). Ora il cliente può confrontare i miei prezzi con quelli dei miei competitor. Competitor: adesso ti spiego.
“OMG! La concorrenza ora conosce i miei prezzi!”
Sono dell’idea che, come professionista, devo dare la possibilità ai miei possibili clienti di confrontare i prezzi dei miei servizi con quelli dei miei concorrenti.
Perché è una cosa sana, giusta, che facciamo tutti, ogni volta che ci accingiamo a fare un acquisto (si va delle vacanze online, al pane comprato nel negozio sotto casa).
Così, anche i miei competitor ora sanno quanto costa un mio servizio o una mia consulenza. Embé? Possono scegliere di lavorare al ribasso, ma non credo sia un problema mio.
La verità è che se una persona decide di diventare mia cliente lo fa non perché costo meno di un altro professionista ma perché ormai ha imparato a conoscermi (leggendo il blog o i miei canali social), sa come lavoro (perché lo spiego nelle pagine dei servizi) e sa qual è il mio stile.
Sceglie me perché apprezza il mio stile: è me che vuole, nessun altro.
È lo stile che vende, non il prezzo più basso.
Note a margine, per concludere
A un’ora dal lancio del nuovo sito, ho ricevuto una richiesta di preventivo, poi accettato. A poco meno di un mese dal lancio, ho chiuso positivamente quattro preventivi e per altri due sono in attesa di riscontro. Non dico che tutto sia da attribuire alla messa in chiaro dei prezzi, ma sono certa che abbia enormemente contribuito. Devo aggiungere altro?